Questo libro esce dieci anni dopo il precedente
dedicato allo stesso argomento. Rispetto alla precedente edizione
è stato completamente rivisto e nella quasi totalità
rifatto.
Non c’è più la prima
parte dedicata alla gnatologia ed è stata una scelta
voluta per rimarcare il mio pensiero conclusivo sull’argomento:
la gnatologia così come è sempre stata concepita,
cioè come un insieme di leggi e modelli occlusali ideali
da applicare comunque alla bocca dei pazienti, è sbagliata
e potenzialmente dannosa.
Non esistono né una normocclusione
né una occlusione ideale gnatologica od ortodontica.
La salute del sistema masticatorio non si valuta dall’occlusione
ma dalla sua efficienza nel complesso: a qualsiasi, delle
infinite tipologie occlusali, può corrispondere salute
e benessere per cui l’errore più grande è
modificarle in base a convinzioni gnatologiche, peraltro variabili
da autore ad autore e nel tempo.
Per questo tutto l’argomento, comunque
fondamentale in odontoiatria, è stato revisionato e
concentrato nel V° capitolo.
È stato eliminato anche il paragrafo
dedicato alla terapia manuale muscolo-articolare dal punto
di vista del fisioterapista. Mi sono ricreduto sull’argomento:
la fisioterapia come unica o prevalente terapia dei Disordini
Craniomandibolari non funziona e non può mai essere
una terapia causale.
Al massimo rappresenta una terapia ancillare
perché non fornisce affatto la stessa efficacia delle
terapie di competenza odontoiatrica o maxillo-facciale, inoltre
mal si adatta ai tempi ed alla logistica dello studio dentistico.
Potrà sembrare una contraddizione leggere che per alcune
patologie muscolari propongo la terapia manuale come principale
cura ma quelle proposte sono tecniche ad uso odontoiatrico
già presenti in altre parti del precedente libro, integrate
in una valutazione globale del paziente che non esclude altri
tipi di intervento.
Infine non c’è l’ultimo
capitolo dedicato ai Disordini Posturali prima di tutto perché
è venuto a mancare l’Autore, il Dott. Lazzari,
a cui va un affettuoso e riconoscente pensiero, ma anche perché
questa materia ha avuto nel tempo una evoluzione che soprattutto
per quanto riguarda la sua correlazione con il sistema stomatognatico,
merita una revisione, ma anche per certi aspetti un ridimensionamento,
che io non mi ritengo in grado di trattare.
Ho dato al libro, soprattutto nei capitoli
dedicati alla clinica, una impostazione decisamente più
pratica e schematica perché penso che un testo debba
essere non solo divulgativo ma rappresentare uno strumento
di lavoro anche, e perché no, per una veloce consultazione
durante la pratica clinica quotidiana.
Questi anni hanno aggiunto molta esperienza
che mi ha permesso di affinare o sviluppare tecniche o metodologie
che, comunque, sono tutte nate dal lavoro con i pazienti e
ciò è testimoniato dai numerosissimi casi clinici
che ho inserito anche per trasmettere quella che mi pare una
regola per il medico: si tratta il paziente non la malattia.
Certo si notano, rispetto alla prima edizione,
dei cambiamenti anche drastici, ma proprio nella precedente
prefazione auspicavo, per chi si occupa di questa complessa
materia, la “disponibilità a rivedere le proprie
convinzioni’’ e a ciò sono arrivato attraverso
i non pochi errori commessi, che se ben analizzati ed ancor
prima accettati, insegnano moltissimo.
Una dedica in memoria di Alfredo Martina
che mi ha sempre incoraggiato in questa impresa.
Molto difficilmente ci sarà una ulteriore
edizione di questo libro per cui non posso che auspicare che
il lettore, che avrà voglia di studiarlo, ne tragga
proficuo insegnamento.
Sandro Prati