TESTO ATLANTE PERIO-PROTESI - Dalla prima visita alla stesura del piano di trattamento definitivo
DI FEBO G. - ZILLI M.
Pag. 120 - 280 illustrazioni a colori
ISBN 978-88-7572-180-0
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Gli Autori
Gianfranco DI FEBO
Si è laureato in Medicina e Chirurgia
presso l’Università degli Studi di Bologna.
Specializzato in Stomatologia e Protesi Dentaria presso la
stessa Università.
Dal 1983 ha avuto contratti di insegnamento in Protesi fissa
presso il Corso di Laurea in Odontoiatria dell’Università
degli Studi di Bologna.
È Socio fondatore dell’Accademia Italiana di
Odontoiatria Protesica (A.I.O.P.) di cui è stato Presidente
dal 1995 al 1996.
Presidente della Commissione per l’Albo degli Odontoiatri
dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
della provincia di Bologna dal 1994 al 1999.
Membro effettivo del Consiglio Direttivo della UEMS (Unione
Europea Medici Specialisti) negli anni 1994-1995-1996.
Il Dott. Di Febo è autore di numerosi articoli pubblicati
su riviste scientifiche italiane ed internazionali, di tre
capitoli inerenti la protesi e l’occlusione sul libro
“Parodontologia” di Calandriello – Carnevale
– Ricci edito dalla Cides-Odonto e coautore di un capitolo
del testo atlante della S.I.d.P. (società italiana
di parodontologia e implantologia) edito da Quintessence publishing.
Ha partecipato, come relatore, a numerose conferenze, a corsi
di aggiornamento ed a congressi nazionali ed internazionali.
Svolge l’attività libero professionale limitata
alla Protesi fissa a Bologna presso il Centro Medico Porta
Mascarella.
Maurizio ZILLI
Maurizio Zilli si è diplomato in Odontotecnica
presso l’Istituto G. Ceconi di Udine nel 1975.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università
degli Studi di Trieste nel 1982.
Specializzato in Otorinolaringoiatria presso la medesima Università
nel 1987.
È Socio attivo dell’Accademia Italiana di Odontoiatria
Protesica (AIOP) di cui è stato Presidente dal 2011
al 2012.
Socio attivo della Società Italiana di Parodontologia
(SIDP).
Professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione
in Chirurgia Odontostomatologica dell’Università
degli Studi di Trieste dal 2007.
Ha pubblicato lavori scientifici su riviste italiane e internazionali.
Ha partecipato, come relatore, a numerosi congressi, conferenze
e corsi di aggiornamento.
Esercita la libera professione a Udine occupandosi esclusivamente
di Parodontologia e di Protesi.
PRESENTAZIONE (dr. Carlo Poggio)
Da allievo del dott. Di Febo l’onore
di presentare questo testo supera ampiamente l’onere.
Resta tuttavia la difficoltà di sintetizzare
in una pagina il contributo di Gianfranco Di Febo nel campo
della protesi parodontale e più in generale nel campo
della Protesi.
Dalla fine degli anni ’70, in un’Italia
odontoiatrica molto diversa da questa, nella quasi totale
assenza di formazione universitaria specifica, con rarissimi
casi di singoli professionisti formati all’estero, Gianfranco
Di Febo ha creato dal nulla una Scuola di Odontoiatria Protesica.
Ma non l’ha semplicemente creata: grazie
alla preziosa sinergia con le competenze parodontali e scientifiche
di Gianfranco Carnevale l’ha posizionata da subito ad
un livello internazionale altissimo, su basi cliniche e metodologiche
di ricerca che ancora oggi, quaranta anni dopo, lasciano letteralmente
sbalorditi.
Se riguardare oggi quei trattamenti degli
anni ’80, alcuni riprodotti in questo testo, è
impressionante per la cura e la qualità, ancora di
più lo è rileggere gli articoli pubblicati all’epoca.
In un periodo in cui il livello della letteratura scientifica
italiana non era nemmeno misurabile, il gruppo di Bologna
ha prodotto alcuni fra i lavori più importanti della
letteratura internazionale sull’argomento protesi parodontale,
dalla ricerca di base alla ricerca clinica.
A fronte di questi traguardi l’essenzialità
razionale di Gianfranco Di Febo non ha lasciato né
spazio né tempo ad auto celebrazioni, al contrario
per più di tre decenni ha educato clinicamente, professionalmente
ma anche umanamente al rigore professionale diverse generazioni
di protesisti italiani. Lo ha fatto, come vi potranno raccontare
molte decine di persone, dando tutto se stesso in giornate
interminabili di corsi clinici pratici, con un’intensità
difficile da descrivere. Lo ha fatto, quasi tra parentesi,
contribuendo dal 1979 come Socio Fondatore a creare l’Accademia
Italiana di Odontoiatria Protesica, investendovi per anni
energie e tempo.
Parlare del dott. Di Febo come maestro per
un suo allievo implica inevitabilmente entrare nel personale.
Gianfranco ha una capacità innata,
con pochissime parole, di posizionare in alto in modo individuale
e personale l’asticella professionale cui far tendere.
Essenziale ed esigente, credo che quello che fa con gli altri
sia in fondo niente di più (probabilmente anzi qualcosa
in meno) di quanto richiede a se stesso. In più occasioni
sue precise parole hanno agito in me con forza per ispirare
una motivazione, coagulando qualcosa che era probabilmente
nelle mie capacità ma cui non ero prima in grado di
credere. È una dote speciale, pur avendo avuto la fortuna
di incontrare alcuni eccezionali educatori non l’ho
mai incontrata in nessun altro.
Il dott. Zilli ha certamente posizionato
con l’aiuto di Gianfranco Di Febo molto in alto la sua
asticella anni fa, e con il talento clinico e la determinazione
che gli sono proprie l’ha costantemente superata, nel
corso degli anni nei risultati professionali, e quotidianamente
nella sua pratica clinica. Con l’umiltà che lo
contraddistingue Maurizio, ovviamente, quando parla dei suoi
risultati, se ne parla, ne parla in modo riduttivo, superando
in modestia persino il suo maestro.
Cercando di uscire da questa spirale di “understatement”,
e chiamando le cose con il loro nome, poter parlare di loro
oggi insieme è una celebrazione di eccellenza protesica,
ma è anche la celebrazione di un percorso professionale
ed umano emozionante che ha incrociato e segnato in modo importante
la storia della Protesi italiana e internazionale.
Carlo Poggio
Presidente, Accademia Italiana
di Odontoiatria Protesica (AIOP, 2019-2020)
Fellow, Academy of Prosthodontics
Visiting Professor Dept. of Prosthodontics,
University of Rochester
Professore a.c., Università degli Studi di Siena
PRESENTAZIONE (dr. Alberto Fonzar)
È molto difficile commentare con obiettività
il lavoro di due amici che hanno accompagnato fin dall’inizio
gli ormai oltre trent’anni della propria vita professionale.
Gianfranco è stato (e lo è ancora) un mio Maestro,
un Uomo a cui debbo moltissimo di quello che sono oggi e non
solo professionalmente. Il suo rigore morale e la sua onestà
sono sempre stati per me un modello da seguire, soprattutto
in un momento storico in cui gli interessi commerciali spesso
prevalgono su quelli dei pazienti. Maurizio è un mio
compagno di viaggio con cui ho condiviso gli insegnamenti
dei due Maestri (Gianfranco Di Febo e Gianfranco Carnevale)
ma anche tanti momenti di riflessione e di inquietudine quando
molto di ciò che avevamo imparato e messo in pratica
con successo nei nostri pazienti era stato contestato e considerato
non più attuale e giustificabile alla luce del travolgente
successo dell’Implantologia moderna.
Ecco, forse proprio da qui trae origine la
ragione d’essere e allo stesso tempo il valore aggiunto
dell’opera.
Il Testo Atlante di Perio-Protesi è
un libro estremamente attuale. Il motivo è semplice.
In questi trent’anni tante conoscenze sono cambiate,
tanti concetti sono evoluti ma anche tante verità ritenute
“assolute” sulla base di lavori “scientifici”
a breve termine e di estrapolazioni statistiche piuttosto
che di reale controllo nel tempo dei risultati acquisiti sono
crollate sotto i colpi del tempo ridimensionando drasticamente
l’efficacia e l’efficienza a lungo termine degli
impianti nel paziente affetto da malattia parodontale. E poi,
indipendentemente dal piano di trattamento concordato con
il paziente, la scrupolosa analisi dei dati anamnestici, di
quelli obiettivi e dei fattori di rischio in ogni fase del
piano di trattamento, dalla prima visita alla realizzazione
protesica definitiva, costituiscono ancor oggi il pilastro
fondamentale su cui costruire il progetto terapeutico di ogni
paziente che si sottopone alla nostra attenzione. Scorrendo
i suoi sintetici capitoli si “respira” distintamente
non solo la competenza, la professionalità e il rigore
scientifico ma anche la qualità didattica di Insegnanti
capaci di sintetizzare in schemi e tabelle facilmente comprensibili
a tutti l’esperienza clinica di una vita. Già
questa considerazione sarebbe sufficiente a distinguere questa
opera, se non da tutte, da molte altre ma le qualità
sono sicuramente anche altre.
Lo scritto si presenta conciso, diretto,
essenziale, efficace ed è documentato da una ricca
e chiara iconografia sequenziale dei casi in modo da guidare
il lettore passo dopo passo dalla diagnosi fino alle procedure
che conducono alla realizzazione della riabilitazione protesica
definitiva.
In sintesi: un testo bello, intrigante, rigoroso,
una guida per ora e per molto tempo ancora per tutti coloro
che si dedicano con passione alla riabilitazione dei pazienti
affetti da malattia parodontale grave. “Back to the
future”. Grazie Gianfranco e Maurizio!
Alberto Fonzar
Past-president e Socio Attivo
della Società Italiana di Parodontologia (S.d.P.)
Professore a.c., Università degli Studi
di Modena e Trieste
PREFAZIONE (dr. Gianfranco Di Febo)
Fin dagli inizi della mia attività
didattica, nel presentare agli allievi casi protesici già
trattati, oppure nel
discutere con loro piani di trattamento più o meno
complessi, alla fine della sessione mi sono sentito immancabilmente
rivolgere delle domande a cui era sempre difficile dare una
risposta semplice, immediata
ed esaustiva; tali domande riguardavano, quasi sempre, il
perché in pazienti diversi, che apparentemente
presentavano un quadro clinico molto simile, avevo spesso
effettuato delle scelte terapeutiche diverse:
“Perché in questo caso
hai estratto un dente mentre nell’altro caso simile
no?”
“Perché hai effettuato terapie endodontiche mentre
altre volte no?”
“Devitalizzi sempre i pilastri protesici?”
“Perché hai coinvolto nel progetto protesico
degli elementi dentali che non avevano necessità di
protesi?”
“Perché hai escluso dal progetto protesico alcuni
elementi?”
“Perché hai unito protesicamente quegli elementi
che potevano anche essere ricostruiti in modo singolo?”
Per poter rispondere a queste ed altre domande
similari era necessario spiegare, cosa non sempre facile,
i
vari ragionamenti ed i vari processi mentali che avvengono
contemporaneamente durante la valutazione
di ogni singolo caso e che portano ad effettuare una determinata
scelta.
Il concetto a cui mi sono ispirato per semplificare
le mie risposte è che bisogna comportarsi come un
computer il quale, per poter rispondere a quesiti complessi,
prima deve aver immagazzinato una grande
quantità di dati singoli, che poi assembla ed elabora
considerando nel contempo le possibili variabili, e
quindi sceglie la soluzione più idonea o almeno più
probabile a seconda delle varie situazioni.
Noi immagazziniamo i singoli dati attraverso
l’anamnesi, la visita clinica, le radiografie, il colloquio
con il paziente, mentre li assembliamo ed elaboriamo, integrandoli
automaticamente con dati già presenti
nella nostra memoria (esperienza), durante un appuntamento
di “rivalutazione” con una visione di insieme
e specifica per quel determinato paziente.
È evidente, quindi, che tanto più
elementi riusciremo ad ottenere dal paziente, attraverso una
raccolta dati
accurata e razionalmente programmata, tanto più le
scelte terapeutiche saranno le più idonee per quel
determinato soggetto.
Per motivi didattici si è schematizzata
la raccolta dati seguendo percorsi obbligati e standardizzati
mentre il loro assemblaggio ed elaborazione avviene durante
una visita di “rivalutazione” che seguendo
“percorsi decisionali” anche essi obbligati alla
fine portano a scelte razionali ed evidenti quasi in modo
automatico.
Solo disassemblando i problemi, analizzandoli
singolarmente, e riassemblandoli analizzandoli nell’insieme,
si riuscirà, di volta in volta, a dare risposte più
realistiche ed a fare scelte più convenienti.
Questo volume è il tentativo di mettere
nero su bianco i percorsi sopra detti e di cercare di insegnare,
particolarmente
ai giovani, ad avere un approccio rigoroso e razionale nella
professione fin dal primo contatto
con il paziente.
È doveroso da parte mia qui ringraziare,
oltre i tanti allievi che con il loro successo professionale
mi hanno
enormemente gratificato, anche e soprattutto i colleghi con
cui collaboro ed ho collaborato per tanti anni
e che hanno contribuito moltissimo alla mia crescita professionale:
il dott. Massimo Fuzzi, mio socio
da sempre, il dott. Gianfranco Carnevale, esecutore della
chirurgia parodontale di tanti casi illustrati in
questo testo, ed, infine, un ringraziamento particolare al
dott. Maurizio Zilli, coautore di questo libro, che
mi è vicino non solo professionalmente ma anche e soprattutto
come amico da oltre 30 anni. Maurizio si
è prestato con abnegazione e sacrifici alla stesura
di questo testo rendendola possibile in quanto senza il
suo entusiasmo e la sua spinta non sarebbe mai avvenuta.
Gianfranco Di Febo
PREFAZIONE (dr. Maurizio Zilli)
Pubblicare un testo-atlante sulla Diagnosi
ed il Piano di trattamento in perio-protesi? Perché
no? Perché si! Dopo qualche riflessione e molti dubbi
ho pensato che sicuramente sarebbe stato utile scrivere un
testo che trattasse questo argomento e principalmente due
sono stati i motivi che mi hanno convinto di partecipare alla
sua stesura; Il primo motivo è che mi è sembrato
opportuno, dopo più di 30 anni che l’argomento
viene trattato solo verbalmente, descrivere dettagliatamente,
nero su bianco, un elaborato contenente tutto il percorso
decisionale che il clinico dovrebbe, auspicabilmente, seguire
sia nella raccolta dati ricavati dalla prima visita sia nella
successiva rivalutazione, per poi, infine, poter stilare il
piano di trattamento più idoneo per un paziente con
problematiche perio-protesiche. Prima del testo, infatti,
il processo decisionale diagnostico poteva essere solo appreso
attraverso i corsi o le conferenze tenute da più di
30 anni da Gianfranco e, negli ultimi anni, anche da me. Il
secondo motivo è che, probabilmente, tale testo potrà
essere realmente utile, soprattutto ai giovani odontoiatri
che si troveranno di fronte a pazienti perio-protesici, per
decidere quale tipo di trattamento sia il più indicato
e consigliabile in base ad una razionale raccolta dati ed
analisi dei vari fattori di rischio. Il processo diagnostico,
infatti, ancora oggi è prevalentemente analogico (solo
in minima parte digitale) e, pertanto, ritengo questo testo-atlante
più che mai attuale.
Per quanto riguarda me stesso, vorrei evidenziare
che la collaborazione con Gianfranco per la stesura del testo
è stata un’esperienza stimolante e impegnativa
ma, in certi momenti, anche divertente. Chiudersi entrambi
per diversi giorni dalla mattina alla sera nel “sommergibile”
è stata per me un’occasione irripetibile; Gianfranco
Di Febo per me è un maestro e devo a lui moltissimo
non solo dal punto di vista professionale, ma anche e soprattutto,
lo considero uno dei miei più cari e affezionati amici.
Il lettore avrà, inoltre, l’opportunità
di visionare tramite QR Code alcuni filmati esplicativi sull’argomento
e reperibili a pag. 107.
Maurizio Zilli
INDICE
PRESENTAZIONE di Carlo Poggio
PRESENTAZIONE di Alberto Fonzar
PREFAZIONE di Gianfranco Di Febo
PREFAZIONE di Maurizio Zilli
PRIMA PARTE
INTRODUZIONE
BIBLIOGRAFIA
SECONDA PARTE
DALLA PRIMA VISITA AL PIANO DI TRATTAMENTO
DEFINITIVO
A. CONTROLLO DI PLACCA
B. CAMBIAMENTI CLINICI DOPO RIABILITAZIONE IGIENICA ORALE
(RIO)
C. DENTI DA ESTRARRE
D. NECESSITÀ DI TRATTAMENTI ENDODONTICI
E. NECESSITÀ DI TRATTAMENTI CONSERVATIVI
F. NECESSITÀ DI TRATTAMENTO PROTESICO
G. NECESSITÀ DI MOLAGGIO SELETTIVO
H. NECESSITÀ DI TRATTAMENTO ORTODONTICO
I. NECESSITÀ DI TRATTAMENTO PARODONTALE CHIRURGICO
L. NECESSITÀ DI TRATTAMENTO IMPLANTARE