LA CHIRURGIA DELL’OTTAVO INFERIORE e IL NERVO LINGUALE - Aspetti clinici e medicina legale
RINI M.S. - BOREA G.
Pag. 248 - illustrazioni a colori
ISBN 978-88-7572-095-7
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Gli Autori
Maria Sofia RINI Odontoiatra
Odontologo forense
Prof. a c. Dip. di Scienze Odontostomatologiche dell’Università
di Bologna
Master Post-Universitario in “La responsabilità
del Medico nelle prestazioni specialistiche ambulatoriali”
Corso di Perfezionamento Univers. in “Odontologia forense”
Master Post-Universitario in “La responsabilità
del Medico”.
prof. dr. Giorgio BOREA Doctor Med Dent Maximilian Universitaet
Monaco Germania.
Libero docente in Odontostomatologia, libero docente in Istologia
ed Embriologia, già Direttore della Clinica Odontoiatrica
di Ferrara e di Bologna.
Già Prof. Ordinario di Ortognatodonzia Istituto di
Discipline Odontostomatologiche Università di Bologna.
Presentazione
La chirurgia orale rappresenta una delle
branche più complesse dell’odontoiatria e, nonostante
i più sofisticati ed attenti accorgimenti clinici e
profilattici, non risulta priva di rischi e complicanze; complicanze
che l’operatore ha l’obbligo di prevenire, qualora
possibile, o, diversamente, di saper fronteggiare.
In ambito odontoiatrico operano attualmente
figure diverse per iter e formazione (medici specialisti e
non, odontoiatri) ed accanto a problemi strettamente tecnici
si pongono, secondo alcuni autori , interrogativi in merito
agli aspetti chirurgici di tale professione.
Oltre alla normale estrazione, l’odontoiatra
può o meno procedere con trattamenti che risultino
atti chirurgici più complessi? A chi spetta il compito
di intervenire in caso di denti con radici anomale o ottavi
inclusi? Simili perplessità si riflettono anche in
caso di valutazione della responsabilità del professionista
relativamente alla comparsa di eventi avversi e/o complicanze.
La direttiva CEE 868/78 non è chiara
a riguardo, la legislazione italiana non offre al momento
alcuna soluzione, ma è ragionevole ritenere che, se
al momento attuale le diverse figure convivono, in un prossimo
futuro si farà riferimento solo all’odontoiatra,
conseguentemente solo tale professionista dovrà farsi
carico di tutti gli aspetti clinicochirurgici di più
comune evenienza correlati alla professione...
Se è possibile rilevare condotte censurabili
e francamente colpose nell’ambito del comportamento
di alcuni odontoiatri, è parimenti vera la possibilità
di rilevare intenti speculativi di alcuni pazienti, soprattutto
la dove difficile risulta l’oggettivazione e la valutazione
sia quantitativa che qualitativa del danno lamentato.
Gli interventi avulsivi interessano diversi
tessuti (mucose, denti, tessuti duri, ecc...) e l'accesso
alla cavità orale non è sempre semplice, in
considerazione anche dei movimenti continui della lingua,
della mandibola (in fase di deglutizione, respirazione ecc...)
e, spesso, dello stesso paziente, che, essendo nella maggioranza
dei casi sveglio o, raramente, sedato, può non riuscire
a controllare completamente la propria ansia. Non si dimentichi,
poi, come sostiene Archer, che la cavità orale comunica
con il faringe, che a sua volta si continua nel laringe e
nell'esofago, che risulta contaminata dalla saliva e da una
grande quantità di microrganismi.
Conseguentemente la chirurgia orale impone
le stesse attenzioni e la stessa cura della chirurgia generale.
Certamente la maggior parte delle terapie avulsive, ottavi
compresi, non comporta gravi complicanze, delle quali, tuttavia,
non si può non tener conto.
Indice
INDICE
PREMESSA
CAPITOLO 1 - Introduzione
CAPITOLO 2 - Cenni di anatomia e fisiologia
2.1 La mandibola
2.2 Il terzo molare inferiore
2.3 La lingua
2.4 II nervo mandibolare
CAPITOLO 3 - Tipologia delle alterazioni neurologiche
5.1 Il blocco anestetico del nervo alveolare
inferiore
5.2 Anestesia generale o sedazione cosciente
5.3 Metodiche complementari
CAPITOLO 6 - Tecniche chirurgiche: l'avulsione del terzo molare
inferiore
6.1 Il lembo
6.2 L'estrazione
6.3 La sutura
CAPITOLO 7 - Indicazioni al trattamento chirurgico degli ottavi
inferiori
CAPITOLO 8 - Il nervo linguale e la fisiopatologia delle vie
della sensibilità gustativa e somatoestesica
CAPITOLO 9 -Estrazione del terzo molare inferiore, lesioni
neurologiche e revisione della letteratura
9.1 Percentuali di incidenza
9.2 Idoneità lesiva
9.3 Fase chirurgica
9.4 Fase anestesiologica
a) Influenza della scelta anestesiologica
(generale o locale)
b) Blocco del nervo alveolare inferiore
CAPITOLO 10 - Possibilità ed incidenza del recupero
funzionale
CAPITOLO 11 - La microchirurgia riparativa
CAPITOLO 12 - Alterazioni della sensibilità gustativa
CAPITOLO 13 - Alterazioni della sensibilità somatoestesica
CAPITOLO 14 - Test clinici e strumentali
CAPITOLO 15 - Considerazioni medico-legali
15.1 Soggettività e oggettivazione
delle alterazioni della sensibilità
15.2 Appropriatezza
15.3 Informazione e consenso
15.3.1 II dovere di informare
15.3.2 La legittimazione ad esprimere il consenso
15.3.2a I minori
15.3.2b Gli abilitati e gli interdetti
15.3.2c Le ipotesi di incapacità transitoria
15.3.3 Il quantum dell'informazione
15.3.4 La forma di manifestazione del consenso
15.3.5 I profili assicurativi in assenza di corretta espressione
del consenso
15.3.6 Gli aspetti civilistici e penalistici del consenso
15.3.7 La compliance del paziente in presenza di una corretta
informazione
CAPITOLO 16 - Discussione e valutazione del danno
CAPITOLO 17 - Modulistica
Allegato 1 Informativa e consenso al trattamento
dei dati personali
Allegato 2 Questionario anamnestico
Allegato 3 Attestazione di consenso informato al trattamento
Allegato 4 Consenso informato all'intervento chirurgico di
avulsione di dente del giudizio
CAPITOLO 18 - Casistica
Bibliografia
Siti Internet
Indice delle tabelle
Indice delle figure
Indice degli schemi
La prima pagina
CAPITOLO 1
INTRODUZIONE
L'estrazione dei denti del giudizio inclusi
è una delle procedure di chirurgia orale di più
diffusa esecuzione, anche se non risulta possibile quantizzare
con esattezza l'incidenza percentuale di tale intervento nell'ambito
dell'attività odontoiatrica. Ampiamente noti sono gli
aspetti negativi correlati all'inclusione di tali denti, tanto
che risulta importante ponderare accuratamente le indicazioni
specifiche e reali legate all'esecuzione dell'intervento:
indicazioni, timing, età del paziente rispetto alla
valutazione del rapporto rischi/benefici.
In linea generale si ritiene che la possibilità
di complicanze sia direttamente proporzionale ad alcuni fattori
quali l'età, il sesso, le indicazioni all'intervento
avulsivo, la posizione del dente, l'esperienza dell'operatore,
la strumentazione utilizzata, i mezzi ausiliari di diagnosi
adottati (radiografie endorali, panoramiche, TAC ecc.) e la
cura e/o le precauzioni adottate nel pre- e nel post-intervento.
L'estrazione dei denti del giudizio inferiori,
soprattutto se sono situati in inclusione osteo-mucosa totale
o parziale, o in mesio-linguo- o disto-linguo-inclinazione,
rappresenta di per se stessa un intervento che con frequenza
finisce per essere di non semplice esecuzione.
Secondo Iannetti, "la difficoltà
dell'intervento dipende, generalmente, da alcune variabili:
la localizzazione del terzo molare ed il suo grado di inclusione,
le varianti anatomiche a carico del nervo linguale e della
regione del trigono retro molare e la presenza di lesioni
orali quali cisti intraossee, tumori odontogeni o neoplasie".
(Figura 1.1) La pianificazione dell'intervento avulsivo ed
un'attenta pratica esecutiva, seppur qualificando come diligente,
prudente e perita la condotta del sanitario, non sempre sono
sufficienti ad escludere eventi indesiderati, possibili, ma
imprevenibili. (Tabella 1.1).
Rientrano nell'ambito di queste complicanze
lesioni legate, talvolta, ad uso improprio dello strumentario
(pinze, leve, retrattori ecc..), caratterizzate da fratture
delle radici ed anche della mandibola (Figura 1.2), nonché
ingestione e/o aspirazione di frammenti del dente, emorragie,
alveoliti post-estrattive ecc... Oggigiorno, grazie alla disponibilità
di antibiotici, raramente ci troviamo di fronte a situazioni
di estrema gravita, purtuttavia Kunkel e coll. nel 2007 riportano
un caso di decesso per infarto del miocardio in un paziente
di 77 anni sottoposto ad estrazione terapeutica non elettiva
di un terzo molare inferiore (Tabella 1.2). Molti autori si
sono preoccupati di descrivere e valutare le complicanze possibili,
anche se i dati raccolti non sono omogenei (Tabella 1.3).
TenBosch e Van Gool riportano complicanze
postoperatorie nell'8,4% dei pazienti sottoposti ad estrazioni
dell'ottavo. Di queste risultano più frequenti dolore,
edema, fratture dei processi mascellari, fratture radicolari,
lesioni dei tessuti molli, emorragie, lesioni neurologiche,
trisma, processi infettivi. Sisk e coll. riferiscono la possibilità
di complicanze in 208 casi su 500 pazienti trattati, soprattutto
in relazioni ad inclusioni osteo-mucose parziali o totali.
Chiapasco e coll. nel 1993 distinguono le
complicanze e gli effetti collaterali intra-operatori dalle
complicanze post-operatorie.
Relativamente al primo gruppo, l'incidenza,
in uno studio su 1500 ottavi estratti (1000 inferiori e 500
superiori) è pari al 1,1% per i mandibolari ed al 4%
per i mascellari. Al contrario le complicanze post-estrattive
incidono per un 4,3% negli inferiori ed un 1,2% nei superiori
(Tabella 1.4). Haug e coll.(nel 2005 in una ricerca sulla
frequenza delle complicanze della chirurgia degli ottavi su
pazienti dai 25 anni in su (3760 pazienti divisi per età
e sesso-trattati da 63 chirurghi, con 9845 ottavi dei quali
8333 estratti) evidenziano come le osteiti rappresentino ancora
oggi la complicanza post-operatoria più frequente (0,2-12,7%),
seguite dalle parestesie del nervo alveolare (1,1-1,7%) e
del linguale (0,3%). Tutte le altre complicanze complessivamente
avrebbero un'incidenza pari al 1% (Tabella 1.5).